Non scrivo da un bel pò di tempo e me ne pento.
Ultimamente sono tornato in Italia dalla famiglia e, oltre a non aver avuto la possibilità di scrivere, ho deciso, sotto sotto, di allontanarmi per un pò da ogni distrazione virtuale.
Al mio ritorno, l'inferno. Una notte di follia ( no, solo qualche alcolico di troppo ) e al mattino mi ritrovo a terra, a pezzi, distrutto. Da sabato scorso sto passando i giorni più brutti della mia vita.
Non faccio che pensare alla mia famiglia, ai giorni che precedono il Natale e a quanto mi piacerebbe viverli lì, a casa.
E non capisco il perché. Quando sono tornato a Valladolid ero sereno, per niente triste. Ma da Sabato tutto è cambiato, tutto è peggiorato.
Oggi ( adesso ) forse ho ripreso a vivere. Ho pianto anche, è vero, ma sento di potermi rialzare, di poter gridare al mondo che ce la faccio e che ce l'ho fatta.
E' stato terribile e non so se continuerà ( spero proprio di no ).
Ho bisogno più che mai di compagnia, di qualcuno che mi parli e mi faccia ridere.
Ho bisogno della gente e della voce delle persone. Ho bisogno del mondo e spero che il mondo, così come Dio, nel quale credo, non si volti dall'altro lato.
E poi...avrei bisogno di staccare, perché scrivere non fa altro che peggiorare la situazione.
Le corrispondenze fanno parte di noi esseri umani, della nostra vita terrena: breve, sì, ma semplicemente intensa.
mercoledì 14 dicembre 2011
mercoledì 30 novembre 2011
Blues
Ho voglia di star
seduto in un locale,
dove la nebbia del
fumo offusca la tua vista
e in
lontananza, dolcemente, una band suona musica blues.
Cosa c'è di più
sensuale di una melodica canzone blues ?
Nulla.
Ubicazione:
Valladolid, Spagna
martedì 29 novembre 2011
Nostalgia
Capita un po' a tutti di provare quel flebile ma
fortissimo sentimento che è la nostalgia. La nostalgia del passato,
di ciò che eravamo.
Ultimamente,
osservando i bambini vicino a me, provo una sensazione di assoluta
tristezza che mi riporta indietro con gli anni, quando anch'io ero
come loro.
Quando,
allo stesso modo, la gente più grande sfilava ai miei lati senza che
me ne accorgessi, non conscio del fatto che quelle stesse persone
avessero una propria vita, dei segreti personali, così come adesso
ce li ho io.
E'
bello, ma forse al contempo terribile, camminare accanto a questi
bambini e pensare che io non sono altro che una persona tra le
migliaia che incontreranno ( o che magari nemmeno vedranno ). E'
terribile pensare che, adesso, sono diventato quella persona che, un
tempo, non avrei nemmeno osservato. Insomma, sono ciò che mi
capitava di osservare distrattamente, preso magari da altre
incombenze, da altri fatti più importanti.
Ed
oggi, rapito un po' dai sentimenti diversi di cui è composta la
vita, mi accorgo di provare un senso di nostalgia che mi pervade, che
mi scuote l'anima.
Osservare
questi bimbi così allegri, ma anche piangenti, comunque liberi e
puri nell'anima, senza pensieri né problemi, mi rende infinitamente
triste, nostalgico.
Io,
nonostante i miei pochi vent'anni di età, mi rendo conto di
soffrire, preoccuparmi e pensare già abbastanza. Forse anche troppo.
Ed
è per questo che, osservandoli, ho quasi la sensazione che stia
perdendo completamente il mio spirito di bambino, il mio passato
felice e sereno.
Che
poi, se prestiamo attenzione a queste parole, non è altro che la
speranza di ognuno di noi. O meglio, la speranza che il nostro futuro
sia proprio così : felice e sereno.
Ecco,
forse sono un po' egoista, ma invidio questi bei bimbi puri e
limpidi. Invidio la loro condizione di semplici angioletti scesi giù
nella Terra. E forse, in un impeto di generosità e solidarietà,
temo per loro, temo il futuro che vivranno e che avranno.
La
vita è bella, ma non perfetta. Quindi temo che soffriranno, temo che
proveranno queste stesse mie sensazioni.
E' terribile. Ma la vita è questa.
Ubicazione:
Valladolid, Spagna
domenica 27 novembre 2011
Tempo
Il mio nemico più grande è il tempo.
Scappa via velocemente, mi risulta impossibile bloccarlo almeno per un istante.
Si allontana con una rapidità spaventosa, mi graffia, mi spinge, mi stuzzica con la sua provocante superbia.
Non è mio, non lo possiedo, non posso destreggiarlo. Non posso gestirlo.
E ciò mi fa rabbia.
Scappa, e per di più lascia impresse le ferite.
Ferite che stentano a rimarginarsi o che, se rimarginate, restano comunque impresse all'interno.
Insomma, ne rimaniamo comunque.
Ma le ferite del tempo non sono come quelle di una caduta o di un incidente.
Le ferite del tempo riescono a bloccarti per anni, a far di te un essere inutile ed insignificante, soprattutto perché incapace di poter fare qualcosa.
Le ferite del tempo lasciano dei marchi indelebili.
Non riesco a cancellare nemmeno una foto che rappresenti il passato. Brutte o belle che siano, le foto SONO il passato, ovvero il tempo.
Ed ecco, quindi, che si ripresenta. Il nemico.
Non sono in grado di sconfiggerlo, né mi azzardo a sfidarlo.
Se ne sta lì : è una foto, un pensiero. O, nel peggiore dei casi, una persona.
Ecco, qui c'è un'immagine sbiadita. La qualità è scarsissima, il soggetto è irrilevante.
Poggio la freccia virtuale sulla foto e clicco il tasto destro.
L'opzione "Cestino" è a pochi pixel di distanza. Ci vorrà meno di un secondo e la freccetta nera si posizionerà sull'immagine.
Lo faccio ? Ma che faccio ? Saprò cancellare il passato ? Saprò cancellare il tempo ?
Alla fine chiudo tutto e ingoio l'ennesima illusione.
Ogni volta è un colpo basso al mio orgoglio che se ne va, si allontana, strisciandosi con sé l'amarezza, per le strade affollate, o per quelle solitarie.
Alla fine, ogni foto rimane al suo posto.
La memoria sta per esaurirsi, ma quella foto che rappresenta il tramonto disturbato da un traliccio elettrico significa qualcosa.
Non so cosa, non mi è dato saperlo. Ma è. Esiste.
E' l'immagine del tempo che si impossessa delle mie capacità mentali, di me stesso.
E' il tempo, ecco cos'è.
venerdì 25 novembre 2011
Foto
La Vita è la foto di noi stessi :
guardiamo il passato grazie ad essa e con occhi carichi di lacrime
ridiamo o piangiamo delle gioie passate, pensando ad un passato che
quasi sempre è migliore del presente.
La vita è pertanto una foto perché
entrambe si rivolgono al passato e da esso dipendono.
La vita è una foto perché è al
presente che guardiamo indietro, ma sempre resterà qualcosa di
sconosciuto : il futuro.
Né la vita né la foto possono
rappresentare l'avvenire.
Eppure, sia la foto che la Vita sono le
basi del futuro. Ed esso non è altro che la conseguenza della vita (
della vita di ognuno di noi ) : proprio come ogni reazione diversa ad
una foto scattata in un presente passato.
Ubicazione:
Valladolid, Spagna
giovedì 24 novembre 2011
Musica ( o música ).
La musica è una delle mie passioni.
Come ho già scritto nella brevissima descrizione, suono la batteria ( ahimè non lo faccio da un bel pò, considerando il fatto che mi trovo fuori ), e adoro quando mi siedo sul seggiolino ed incomincio a creare.
Creare musica è forse una delle doti più belle che l'uomo possiede. In realtà, secondo me, si tratta di creare Arte, e che all'interno di essa vi sono, più piccole, le infinite discipline.
Ma la musica è fantastica anche quando la si ascolta.
Non so cosa preferisco tra le due cose : ascoltarla o produrla ?
Di certo, ascoltare un buon cd o un buon pezzo ti rende felice, in pace con te stesso.
L'unico errore che commettiamo è quello di associare una canzone o un album ad una persona o ad un evento. Nel primo caso, finché questa persona si trova accanto a noi, la musica ci sembrerà fantastica, la più bella di tutte.
Ma dal momento in cui perdiamo questo nostro affetto, questo nostro punto d'appoggio, perdiamo anche la musica stessa e la musica perde di valore, di bellezza, di...tutto.
Altra cosa è l'associazione di una musica ad un evento : esso non cambia, esso resterà per sempre o brutto o bello.
Vabbe, alla fine questa enorme introduzione ha un suo perché e credo sia meglio esporlo !
Oggi è il 24 Novembre 2011, ossia 20 anni esatti dalla morte del mio idolo Freddie Mercury.
Inutile che stia qui a dirvi chi è ( o chi era ), cosa fece e che voce possedesse.
Solo una cosa, però, ci tengo a dirla : dal 1991 la musica ha perso più che un pilastro : ha perso, almeno, una fetta enorme del suo proprio significato.
Ciao amico Freddie
Come ho già scritto nella brevissima descrizione, suono la batteria ( ahimè non lo faccio da un bel pò, considerando il fatto che mi trovo fuori ), e adoro quando mi siedo sul seggiolino ed incomincio a creare.
Creare musica è forse una delle doti più belle che l'uomo possiede. In realtà, secondo me, si tratta di creare Arte, e che all'interno di essa vi sono, più piccole, le infinite discipline.
Ma la musica è fantastica anche quando la si ascolta.
Non so cosa preferisco tra le due cose : ascoltarla o produrla ?
Di certo, ascoltare un buon cd o un buon pezzo ti rende felice, in pace con te stesso.
L'unico errore che commettiamo è quello di associare una canzone o un album ad una persona o ad un evento. Nel primo caso, finché questa persona si trova accanto a noi, la musica ci sembrerà fantastica, la più bella di tutte.
Ma dal momento in cui perdiamo questo nostro affetto, questo nostro punto d'appoggio, perdiamo anche la musica stessa e la musica perde di valore, di bellezza, di...tutto.
Altra cosa è l'associazione di una musica ad un evento : esso non cambia, esso resterà per sempre o brutto o bello.
Vabbe, alla fine questa enorme introduzione ha un suo perché e credo sia meglio esporlo !
Oggi è il 24 Novembre 2011, ossia 20 anni esatti dalla morte del mio idolo Freddie Mercury.
Inutile che stia qui a dirvi chi è ( o chi era ), cosa fece e che voce possedesse.
Solo una cosa, però, ci tengo a dirla : dal 1991 la musica ha perso più che un pilastro : ha perso, almeno, una fetta enorme del suo proprio significato.
Ciao amico Freddie
Ubicazione:
Valladolid, Spagna
Corrispondenze
Non sono un grande esperto di blog, ma credo che il primo post sia sempre il più difficile da scrivere e pubblicare. Inoltre è da molto tempo che non possiedo uno spazio personale e mi sembra davvero strano ricominciare.
Ho scelto un titolo apparentemente strano semplicemente ispirandomi ad una poesia del grandioso poeta francese Charles Baudelaire, Corrispondenze, racchiusa nell'altrettanto grandiosa raccolta I fiori del male.
Questo grande poeta mi ha sempre attratto sin dalla prima volta che studiai le sue opere a scuola. Poi col tempo l'attrazione è diventato interesse e, da qualche tempo, puro e vero amore.
Per questo, ho deciso di dedicare a lui questo post, copiando per intero la fantastica opera.
Enjoy it !
Corrispondenze
E' un tempio la Natura ove viventi
pilastri a volte confuse parole
mandano fuori; la attraversa l'uomo
tra foreste di simboli dagli occhi
familiari. I profumi e i colori
e i suoni si rispondono come echi
lunghi che di lontano si confondono
in unità profonda e tenebrosa,
vasta come la notte ed il chiarore.
Esistono profumi freschi come
carni di bimbo, dolci come gli òboi,
e verdi come praterie; e degli altri
corrotti, ricchi e trionfanti, che hanno
l'espansione propria alle infinite
cose, come l'incenso, l'ambra, il muschio,
il benzoino, e cantano dei sensi
e dell'anima i lunghi rapimenti.
pilastri a volte confuse parole
mandano fuori; la attraversa l'uomo
tra foreste di simboli dagli occhi
familiari. I profumi e i colori
e i suoni si rispondono come echi
lunghi che di lontano si confondono
in unità profonda e tenebrosa,
vasta come la notte ed il chiarore.
Esistono profumi freschi come
carni di bimbo, dolci come gli òboi,
e verdi come praterie; e degli altri
corrotti, ricchi e trionfanti, che hanno
l'espansione propria alle infinite
cose, come l'incenso, l'ambra, il muschio,
il benzoino, e cantano dei sensi
e dell'anima i lunghi rapimenti.
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