lunedì 12 novembre 2012

L'anima col jazz dentro

Sono alla mia scrivania e scrivo qualcosa.
Non so ancora bene a che porterà questa penna matta, né dove andrà.
Comunque sono alla mia scrivania, e questo è ciò che conta.
La musica jazz d'altri tempi si espande per l'aria che mi circonda.
Quattro mura ingiallite stanno qui ad osservarmi ; immobili, fredde, senza pietà.
Ed ascoltano, ascoltano. Ascoltano insieme a me questa dolce armonia fatta di chitarre, bassi e tamburi.
E' un continuo esprimersi d'anime, la musica jazz.
E' l'anima che si stacca dal corpo e s'eleva sino all'alto divino.
Cos'è un corpo senz'anima ? Un cadavere.
Inutile, sporco e freddo. Immobile.
E cos'è l'anima senza jazz ? Aria.
Molecole come tante altre, l'uguaglianza scialba della chimica naturale.
Ma un'anima col jazz dentro è un'altra cosa.
Questa prende forma e non quella del corpo.
E' una forma divina, è arte allo stato pure, ma, come ogni espressione d'arte, solo all'artista è lecito apprezzarla.
Chi è l'artista di un'anima col jazz dentro ?
Noi, nient'altro che noi stessi.
Io sono l'artista della mia anima col jazz dentro.

A volte la vedo volteggiare al ritmo di un assolo di batteria.
E' sensazionale, quest'anima col jazz dentro.
Mi vien voglia di raggiungerla, di farla mia e accompagnarla in questo frizzante ballo.
Ma ciò non è possibile, l'ho già detto più volte.
L'anima col jazz dentro è una cosa sola, è espressione d'una bellezza sovrumana ; essa non può essere imprigionata in un corpo qualsiasi.
Merita di vivere, di volare fino all'alto irraggiungibile.

Un corpo con l'anima che abbia il jazz dentro è il corpo di un artista.
Perché solo un artista può tenere a bada quest'anima ballerina.
E solo questi può contenere l'anima all'interno di un corpo dalle fattezze umane ; così limitato, così piccolo dinnanzi alla grandiosità della natura dell'improvvisazione jazz.

Ah, che sensazione divina questa musica che inebria i sensi al pari del vino.
Ma l'anima è una cosa a sé, e come tale ha bisogno d'esser curata.
Se questa non può godere dell'eccitazione jazz, muore all'istante.
Se il jazz non entra dentro, nel profondo dell'anima, questa cessa d'esistere, abbandonandosi al vile corpo, inerme ; al vile corpo limitato dalle fattezze umane.
Perché, d'altronde, cos'è un corpo senz'anima ?
Un cadavere.
Inutile, sporco e freddo. Immobile.
E un'anima senza jazz è aria che non c'è perché non si vede, non si sente.
E' niente, e ciò è male. 

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