sabato 24 marzo 2012

Stop !

E' da una vita che non scrivevo qualcosa.
Il problema è che da due settimane non ho più tempo.
Nemmeno quello necessario da dedicare a me stesso.

Vivo in una condizione di fretta, di corsa continua, di perdite di tempo.
Perdere il tempo è qualcosa che non può essere perdonato.
Perdiamo il nostro tempo in chiacchiere inutili, in pensieri distruttivi.
Oppure perdiamo il nostro tempo in facoltà e classi decisamente superflue.

Non mi piace parlare di ciò che faccio, o scrivere qualcosa vicino alla politica
o all'attualità : potrei aprire un altro blog per far ciò.
Il fatto è che studio in un'università che lascia marcire una facoltà importantissima
(la mia, guarda caso ) e costringe gli studenti a seguire 8 materie tutte in una volta.
Ciò comporta lezioni che si accavallano e una vita praticamente spesa fra quelle mura
( a loro volta in decadenza ) praticamente 5 giorni su 7, 12 ore su 24.

Non sto scherzando, non mi sto lamentando.
E' un problema che va ben oltre l'organizzazione.
Il mio caso, infatti, è tipico della condizione degli studenti universitari di Catania ( e,
più specificatamente, della mia facoltà ).
Ma con questo esempio voglio (e posso) riferirmi alla vita che ogni singolo essere umano
conduce.
L'essere umano di città, la persona impegnata (di questi tempi, in effetti, è un miracolo).
Tutto ciò che ci tocca vivere, affrontare, sapere : conduciamo un'esistenza volta al conseguimento
di cose più grandi di noi o, semplicemente, di troppe cose.
Siamo persone computerizzate, siamo dei robot : facciamo più di ciò che dovremmo fare (o, in molti casi, il contrario), non c'è un equilibrio, non c'è nulla che ci appaghi.

Viviamo in una società che ci uccide lentamente.
Non sappiamo fare a meno di niente e spesso ciò che è superfluo, accavallandosi con ciò che è importante, diventa nocivo, inutile, dannoso.

Personalmente, non trovo una soluzione a tutto ciò.
Ma il fatto che non trovi il tempo necessario per leggere 10 pagine di un qualsiasi libro, mi spaventa un pò.

P.s. = TEMPO....


domenica 11 marzo 2012

Alle donne


Belle,
come sole dopo la tempesta,
luce contro il buio che soffoca,
aria dentro i polmoni.

Forti,
come il ramo che non si spezza,
che regge alle intemperie del tempo,
forza della Natura che vince sulla Natura stessa.

Attente,
come predatori alla ricerca.
Vigili,
come prede in fuga.

Sensuali,
come il vento d'Oriente sul mio volto,
occhi che trafiggono il cuore,
corpo di stelle che si muove.

Leggiadro.

Dolci,
come candido miele sulle labbra,
tenero bambino che sonnecchia,
ricordo fugace d'una infanzia ormai svanita.

Bontà divina sei tu,
mia cara regina.
Dono del Cielo siete voi,
mie dolci fate.

Che accogliete al vostro mondo
il male di vivere e
che questo male trasformate
in candido oro.

Oro,
che è materia pregiata,
ma ancor di più lo è
il vostro cuore.









martedì 6 marzo 2012

Scriverò

Scriverò frasi dolci per
amanti indifesi,
sarò luce per l'amore
che sboccia,
acqua per il fiore
che nasce.

Urlerò al mondo
le mie dolci parole,
perché l'amore vinca
su ogni cosa
ed ogni cosa sia vittima
della potenza dell'amore.

Bacerò le labbra di
mille ragazze
per assaggiare il sapore del
mondo,
nutrirmi di speranza,
crescere d'amore.

Ed ogni labbra che
gusterò
sarà petalo di voluttà,
spicchio di bellezza,
scintilla d'estasi.

Scriverò frasi dolci per
l'Amore che verrà.
Per quello che non è ancora.
E per quello che non v'è più.